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Unione civile e convivenza di fatto

Convivenza di fatto

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Unione civile

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Convivenza di fatto

La convivenza di fatto è regolata dalla Legge n. 76/2016 (Legge Cirinnà), che ha introdotto la possibilità di registrare ufficialmente la convivenza presso l’Anagrafe del Comune di residenza.

Cosa significa essere conviventi di fatto?

In Italia, due persone maggiorenni, eterosessuali o dello stesso sesso, possono essere considerate conviventi di fatto quando:

  • Sono unite stabilmente da legami affettivi di coppia e da reciproca assistenza morale e materiale;
  • Coabitano e hanno la residenza comune registrata nello stesso Comune.

Questi, quindi, i requisiti per diventare conviventi di fatto:

  1. Maggior età: Entrambi i conviventi devono essere maggiorenni.
  2. Legami affettivi: Deve esistere un legame affettivo di coppia con reciproca assistenza morale e materiale.
  3. Residenza e coabitazione: I conviventi devono abitare stabilmente insieme e risultare iscritti nello stesso stato di famiglia.
  4. Assenza di vincoli: I conviventi non devono essere legati da matrimonio, unione civile, parentela, affinità o adozione.

Dichiarazione di convivenza: quando è necessaria?

Per rendere ufficiale la convivenza, è possibile registrarla presso l’Ufficio Anagrafe del Comune presentando una dichiarazione di convivenza, firmata da entrambi i conviventi.

Scarica la dichiarazione di convivenza del Comune di Roma.

Detta dichiarazione, ancorché non obbligatoria, garantisce alle coppie di fatto il riconoscimento dei relativi diritti:

Diritti riconosciuti alle coppie di fatto:

  1. Diritto alla successione nel contratto di locazione
    • Se il partner intestatario del contratto d’affitto muore, il convivente superstite può subentrare nel contratto.
  1. Diritto di abitazione nella casa comune (fino a 5 anni)
    • In caso di decesso del partner proprietario della casa, il convivente superstite può continuare ad abitare nell’immobile per un massimo di 5 anni.
  2. Diritto al risarcimento danni per morte del convivente causata da terzi
    • In caso di incidente mortale o altro evento illecito, il convivente superstite può chiedere un risarcimento.
  3. Assistenza sanitaria e decisioni mediche
    • La dichiarazione permette al convivente di essere designato come rappresentante in caso di malattia o incapacità del partner.
  4. Stipula di un contratto di convivenza
    • Il contratto di convivenza consente di regolare i rapporti patrimoniali tra conviventi (spese, divisione beni, assistenza reciproca). Questo contratto è valido solo se la convivenza è ufficialmente riconosciuta.

Per qualsiasi dubbio, consulenza legale o necessità di assistenza sulla convivenza di fatto, è opportuno rivolgersi a un avvocato esperto in diritto di famiglia. Un professionista specializzato potrà fornire chiarimenti dettagliati sui diritti e doveri dei conviventi, supportare nella redazione di contratti di convivenza e offrire assistenza in caso di controversie. Inoltre, un avvocato può essere fondamentale nella gestione di situazioni complesse, come la divisione dei beni, il diritto di abitazione e l’eventuale scioglimento della convivenza, assicurando che ogni aspetto legale venga affrontato nel modo più efficace a tutela dei diritti del Cliente.

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