Come una una convivenza, una nuova relazione stabile, da parte dell’ex coniuge titolare dell’assegno, può incidere sul relativo mantenimento.
Questo è un argomento sul quale l’avvocato matrimonialista viene spesso interrogato, essendo nell’ordine delle cose che, a seguito di un divorzio, uno, o entrambi, gli ex coniugi inizino una nuova relazione.
Sul punto è intervenuta da ultimo, a conferma di un orientamento già, comunque, consolidato, una sentenza della Suprema Corte di Cassazione (n. 27043 del 18 ottobre 2024) , che ha chiarito in modo dettagliato quali caratteristiche debba presentare la nuova relazione per essere rilevante ai fini dell’eventuale modifica del mantenimento.
Convivenza: il suo effetto sull’assegno
Secondo la Corte, se l’ex coniuge avvia una convivenza stabile (giuridicamente definita “more uxorio“), questo può incidere sull’assegno di divorzio.
Questo non significa però che l’assegno venga automaticamente revocato in caso di accertamento della esistenza di una nuova relazione da parte del coniuge titolare dell’assegno.
La decisione del Giudice dipenderà, in primo luogo, dalla natura dell’assegno: oltre ad avere natura assistenziale (per essere volto a garantire al coniuge più bisognoso una sua autonomia economica), l’assegno di mantenimento può infatti avere anche natura perequativa/compensativa, ossia essere volto a riequilibrare i sacrifici fatti durante il matrimonio dal coniuge più debole, come rinunce personali o lavorative, nell’interesse della famiglia (vedi su questo sito l’articolo “assegno di divorzio se ci si è sacrificati per la famiglia“) .
In secondo luogo, il giudice dovrà valutare la natura della convivenza.
La revoca, o riduzione, dell’assegno è possibile, infatti, solo se si dimostra che la nuova relazione costituisca un vero e proprio progetto di vita condiviso tra il beneficiario e il nuovo partner, con reciproci obblighi di supporto morale e materiale.
Come si dimostra una convivenza stabile?
Il Giudice, chiamato a decidere sulla revoca o riduzione dell’assegno, non si limiterà, quindi. a verificare unicamente se la nuova coppia coabiti.
Sebbene la coabitazione sia, in ogni caso, un indizio importante, non è sufficiente da sola a dare rilievo giuridico alla nuova relazione.
Altri ed ulteriori sono gli elementi che il Giudice può prendere in considerazione per decidere se la nuova convivenza giustifichi la soppressione o la riduzione dell’assegno:
- Se ci sono figli nati dalla nuova relazione;
- Se i conviventi condividono conti bancari o beni economici;
- Se si aiutano reciprocamente nelle spese quotidiane o nel mantenere un tenore di vita comune.
Tutti questi aspetti vengono valutati congiuntamente, perché ogni caso è unico.
A chi spetta l’onere di dimostrare l’esistenza dei requisiti sopra elencati?
I requisiti che la nuova relazione deve avere per incidere sul mantenimento dell’ex coniuge debbono essere dimostrati, con testimonianze, prove documentale etc, dall’ex coniuge onerato dall’assegno, che intende liberarsene.
Un esempio concreto
Nel caso trattato dalla citata sentenza, la Suprema Corte ha stabilito che viaggi occasionali, frequentazione sporadiche della casa del ex coniuge, persino di trasferimenti di denaro tra i membri della nuova coppia, non potevano essere considerate prove sufficienti a dimostrare una vera e propria convivenza stabile, mancando la dimostrazione di un progetto di vita condiviso tra l’ex coniuge beneficiario dell’assegno e il nuovo partner. Per questo motivo, l’assegno di mantenimento è stato confermato.
Conclusioni
Anche questa sentenza ribadisce che ogni caso debba essere valutato nel suo contesto specifico, considerando tutti gli elementi probatori al fine di avere una visione complessiva della situazione.
Questo, perché la convivenza more uxorio non comporta automaticamente la perdita del diritto all’assegno di divorzio, ma il suo accertamento in sede giudiziale potrebbe incidere, ricorrendone i presupposti, significativamente sull’assegno medesimo; di qui la necessità di rivolgersi ad un avvocato matrimonialista che, esaminando il caso in tutti gli aspetti, possa indicare la strada migliore da seguire
Avvocato matrimonialista Paola Martino
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